Occorre mettere le parole: «che va alla ricerca di perle preziose « in connessione con queste: «Cercate e troverete» e «Chi cerca trova» (Mt 7:7-8). Cosa vuol dire infatti «cercate», oppure «chi cerca trova»? Ardirei affermare che le perle o la perla l’acquista colui che ha dato o perduto tutto, di cui Paolo dice: «Tutto ho lasciato perdere al fine di guadagnare Cristo» (Fil 3:8), intendendo per «tutto» le altre perle preziose e per «guadagnare Cristo» l’unica perla di gran valore.
Preziosa dunque è la lampada per quelli che sono al buio e c’è bisogno di lampada, finché non sorge il sole. Prezioso è pure lo splendore sul volto di Mosè (2 Cor 3:7) e anche dei profeti, a mio vedere, ed è uno spettacolo bello, perché grazie a quello splendore siamo introdotti a poter contemplare il volto di Cristo: nel rendere testimonianza a tale splendore il Padre dice: «Questi è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3:17). Ma «quello che era glorioso non lo è più, in questa parte, a causa della sovraeminente gloria» (2 Cor 3:10), per cui abbiamo bisogno, in un primo momento, della gloria che accetta l’abolizione a favore della «gloria sovraeminente», come c’è bisogno di una «conoscenza parziale», che «quando verrà ciò che è perfetto, verrà abolita» (1 Cor 13:9).
Pertanto ogni anima arrivata alla prima infanzia e in cammino «verso la perfezione» (Eb 6:1), fino a che si stabilisca in essa «la pienezza del tempo» (Gal 4,4), ha bisogno di pedagogo, di amministratori e intendenti, affinché, una volta liberata, riceva il patrimonio analogo alla perla di gran valore, a «ciò che è perfetto, che viene per abolire ciò che è parziale» (1 Cor 13:10), quando uno sarà capace di accogliere la sublimità della conoscenza di Cristo (Fil 3:8). Ma i più, che non hanno compreso la bellezza delle numerose perle della legge e neppure «la conoscenza ancora parziale contenuta» in tutta la profezia, immaginano di poter trovare senza che quelle siano state chiarite e comprese in tutto e per tutto, quell’unica perla di gran valore…: Il Vangelo perfettamente inteso, e ogni intelligenza relativa alle azioni e alle parole di Gesù Cristo.
Origene (185-254)
Commento al Vangelo di Matteo, 10, 9-10 ;
GCS 10, 10-11