Archimandrita Nafanail Pospelov (1920-2002) è stato un discepolo spirituale del namestnik (igumeno) archimandrita Alipy Voronov del Monastero delle Grotte di Pskov. Visse negli anni più duri delle persecuzioni di Krusciov. Divenne un importante starets e tesoriere del monastero. Il metropolita Tikhon (Shevkunov) racconta di lui nel suo libro “Santi di tutti i giorni”: “L’antipatico padre Nafanail morì con una tranquillità e un’umiltà straordinarie. Quando i medici proposero di mettergli uno stimolatore cardiaco, pregò il padre namestnik di non farlo: ‘Padri, provate a pensare, – disse. L’anima vuole ricongiungersi a Dio, e un piccolo affarino elettrico la schiaffa indietro nel corpo a viva forza! Lasciate che la mia anima se ne vada a tempo debito'”.
♦ Padre Nafanail osservava: “Come studia la matematica una persona peccatrice, le sue quattro operazioni fondamentali? Aggiungi a te stesso e sottrai agli altri. Moltiplica il tuo e dividi quello degli altri. Fai la radice quadrata dell’altro ed elèvati alla potenza. Così, per alcuni studiare matematica è totalmente inutile!”
♦ Lo starets avvertiva: “Non dovresti mai ripetere le parole che dice la folla, perché può portare alla perdizione. Nel Vangelo, quando il Signore entrò a Gerusalemme, la folla prima gridava: “Osanna al figlio di Davide!” (cf. Mt 21,9). Ma quattro giorni dopo gridò altro: “Via! Via! Crocifiggilo!” (Gv 19, 15). Lo grideremo anche noi? È una cosa terribile unirsi alla folla. Pertanto, laddove non è vero, non gridare “evviva”, non battere le mani. Chiederanno: perché? “Non è vero”. “Come l’hai scoperto?”. “Me lo suggerisce la coscienza”.
♦ Disse anche: “La Chiesa possiede tutta la pienezza dell’essere. Nella Chiesa c’è anche la letteratura, la Sacra Scrittura, le opere dei santi padri e le agiografie. Nella Chiesa c’è anche la musica: i canti liturgici. Nella Chiesa c’è lavoro e c’è riposo. C’è anche l’educazione fisica nella Chiesa, prostrazioni grandi e piccole stabilite dal typikon. Nella Chiesa c’è dunque la pienezza dell’essere e tutto ciò che è necessario per la salvezza di una persona”.
♦ Padre Nafanail spiegava ai suoi figli spirituali: “Se uno è gradito al Signore e non fa del male a nessuno, allora gli viene data anche la felicità esteriore. Ma la beatitudine interiore è inseparabile da una vita pura e gradita a Dio, che, nonostante tutte le difficoltà e le mancanze esterne, porta pace e gioia a tutti, rifluendo da una coscienza pacificata”.
♦ L’anziano consigliò: “Butta via l’autostima dalla tua anima e nessuno sarà risentito nei tuoi confronti. Ricorda che il servo di Dio deve essere pacifico, modesto, amichevole”.
♦ Ha insegnato: “Devi pregare: ‘Raccogli la mia mente dispersa, Signore!'”.
♦ Ha anche detto: “Le buone azioni si acquisiscono attraverso il lavoro e vengono corrette dalla malattia. Se non si lotta, non ci saranno corone”.
♦ Padre Nafanail consigliava: “Non rifiutarti di obbedire. Con la pazienza salva la tua anima. Puoi chiedere di essere sollevato dal fare qualcosa, ma se ciò non è benedetto, allora devi sforzarti di realizzarlo, perché il Regno dei Cieli è sotto pressione ed è preso con la forza (cf. Mt 11,12)”.
♦ Una volta dei pellegrini, che erano stati testimoni delle tante fatiche e preoccupazioni dello starets, chiesero a padre Nafanail se volesse trasferirsi in un altro luogo. Rispose: “Se un albero viene costantemente ripiantato, non ne ricaverà nulla di buono”. E ricordò le parole del namestnik (igumeno) del monastero, l’archimandrita Alipy (Voronov): “Resta in un posto il più a lungo possibile”.
Tratto da Архимандрит Нафанаил (Поспелов) (Люди Божии), Edizioni Monastero Sretensky, 2015, pp. 9-13
tradotto dal russo da Natidallospirito.com