Oggi, 13 mesra/19 agosto, la Chiesa copta ortodossa festeggia la Trasfigurazione. Il testo che segue è lo Psali adam della festa, cantato alla vigilia o durante la veglia notturna. Possiamo ritrovare cinque temi principali:
- La Teofania: la Trasfigurazione ripropone temi e modalità delle antiche teofanie dell’Antico Testamento. Sul monte Tabor, Cristo ha manifestato apertamente la sua divinità ai tre discepoli prescelti: Pietro, Giacomo e Giovanni. È per questo che il testo è ricco di versi tratti dai salmi che fanno riferimento alle teofanie dell’Antico Testamento e all’onnipotenza di Dio. Nube, oscurità, fumo sono alcune delle condizioni cosmiche tipiche delle teofanie dell’Antico Testamento, durante le quali si manifestava la gloria di Dio.
- I discepoli: I discepoli sono stati testimoni della gloria che ha sfolgorato dal Cristo. Tuttavia, il testo specifica che non furono in grado di contemplare questa gloria, e che ne furono turbati.
- Mosè ed Elia: Mosè ed Elia sono presentati come “portati” da Dio stesso a contemplare la gloria di Cristo. Sappiamo dai Vangeli che Mosè ed Elia conversavano con Gesù sul suo “esodo”, ma non sappiamo che cosa si sono detti. Mosè ci viene presentato come “intercessore”, intento a intercedere presso il Cristo per il popolo di Dio. Elia, invece, lo si immagina intento a raccontargli di come fu perseguitato da Gezabele. Gesù è, infatti, un profeta perseguitato, come Elia.
- Luce e umiltà: Cristo è la luce, come egli stesso ha detto: “Io sono la luce del mondo”. Questa luce è apparsa in tutta la sua bellezza sul Tabor. Questa luce è legata alla compassione e all’umiltà: Cristo è luce perché è la compassione stessa. Inoltre, questa luce va anche ricercata nascosta nella carne del Dio incarnato: egli è apparso nell’umiltà, cioè nello svuotamento dell’incarnazione. È in questa carne estremamente umile del Dio onnipotente incarnato che va cercato il suo Regno.
- Esultanza: siamo invitati tutti a esultare e gioire con il Tabor, dicendo “Gloria a te, Signore” e invocando la compassione del Trasfigurato sulla sua Chiesa.
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Psali adam della festa della gloriosa Trasfigurazione
“Il Signore ha regnato, esulti la terra”[1], Colui che possiede il Regno, il Dio d’Israele.
Tutti offrono lodi e inneggiano, poiché sono stati testimoni della manifestazione della sua gloria[2].
* Tre uomini forti tra gli apostoli hanno contemplato, sul Tabor, la gloria di Cristo.
* Davide ha infatti detto con le parole della sua bocca: “Nube e oscurità lo circondano.
Verità, bontà e retto giudizio saranno a sostegno del suo trono”[3].
Davvero ha coperto la cima del monte con una nube, con fumo e con tempeste[4].
* El[5] è il nostro rifugio e il Giudice, nella gloria del suo Padre e dello Spirito Santo.
* Il Dio che soverchia le Potenze si è mostrato sul Tabor ai tre discepoli.
Ecco che anche i suoi abiti hanno sfolgorato, più della neve e del lampo.
Egli ha portato Mosè il profeta, il taumaturgo, e Elia il Tesbita.
* I discepoli li hanno riconosciuti quando li hanno visti e hanno reso testimonianza.
* Mosè ha detto a lui [al Cristo]: “[Ti prego] per la casa d’Israele”[6]. Elia gli ha parlato di Acab e di Gezabele[7].
I discepoli erano turbati: non riuscirono a contemplare il Sovrano.
Tu sovrasti i pensieri, o Voce che hai detto: “Questo è mio Figlio, ascoltatelo”[8].
* Una luce è sorta sulla cima della montagna: Gesù il compassionevole, il Dio della gloria.
* Colui che si è manifestato in umiltà, rivelando il suo Regno.
Tutti i nomi elevati degli incorporei hanno cantato: “Gloria a te, Santo o Dio”.
Consolaci, Etan, con la tua bocca: “Il Tabor e lo Hermon esulteranno per te”[9].
* “La tua destra è stata glorificata. Sia esaltata la tua mano nel giudizio e nella gloria. Il tuo trono si è elevato”[10].
* Ogni benedizione e lode spettano a te, ora e in ogni momento, e fino alla fine dei tempi.
Tu che eri, che sei venuto a noi e ancora verrai una seconda volta, per giudicarci.
“Santo, Santo, Santo Messia”, per bocca dei santi Mosè ed Elia.
* Porta a compimento nella pace il resto dei nostri giorni, o Dio della gloria, o Re della pace.
* Sii longanime, Sovrano, con il tuo servo, e annoveralo con gli agnelli che hai accolto.
[1] Sal 97,1.
[2] Lett.: “della sua gloria, apertamente”.
[3] Cf. Sal 89,15.
[4] Cf. Es 24,17; Sal 50,3; Is 29,6. Sono le condizioni cosmiche delle teofanie dell’Antico Testamento, durante le quali si manifestava la gloria di Dio.
[5] Uno dei nomi di Dio. Qui è riferito al Figlio.
[6] È messa in evidenza l’intercessione di Mosè per il popolo di Dio.
[7] Cf. 1Re 18-19. Elia è stato un profeta perseguitato come Gesù.
[8] Cf. Mc 9,7.
[9] Sal 89,13. Il testo porta erroneamente Natan. Autore del salmo è considerato Etan l’Ezraita.
[10] Cf. Sal 118,15-16.