Le Sacre Scritture danno a tutta la vita cristiana uno stampo ascetico in considerazione del fatto che, accogliendo la fede cristiana, si diventa automaticamente soldati di Gesù Cristo con tutti i diritti e i doveri che spettano ai soldati. L’annuncio della fede in Cristo è, esso stesso, un annuncio di guerra a satana perché Cristo è venuto a distruggere le opere di satana, “Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8), e per salvare i prigionieri del suo potere di tenebre: “Per aprire i loro occhi, perché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ottengano il perdono dei peccati e l’eredità, in mezzo a coloro che sono stati santificati” (At 26,18).
Il primo a entrare in guerra è stato Cristo e lo ha fatto in molte occasioni: alcune le conosciamo, altre le ignoriamo. Ma la battaglia più importante è certamente quella della Croce nella quale Cristo ha vinto e sconfitto l’avversario poiché ha fatto del suo corpo un sacrificio che porta tutti i peccati del mondo. Satana ha cercato di contraffare la questione della morte senza sapere che con la morte di Cristo il peccato è stato tolto e così gli è stato strappato di mano l’atto d’accusa che aveva contro il mondo e gli uomini e non c’è più luogo a procedere: “Annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo (sulla croce)” (Col 2,14-15).
Cristo ha vinto satana e satana è divenuto avversario di ogni cristiano. Chi crede in Cristo e ottiene il mistero della Croce e del corpo santo, diviene avversario di satana sconfitto da Cristo. Nonostante, però, siamo stati liberati dal potere di satana e abbiamo ottenuto, mediante il Corpo santo, la caparra della vittoria e del trionfo su di lui, le Scritture ci dicono che satana ha ancora la possibilità di dominare mediante il peccato e mediante la nostra carne che è morta al peccato per mezzo della Croce e che Cristo ha liberato dai peccati passati per mezzo del perdono del suo sangue. Egli può quindi di nuovo sottometterci al suo potere se noi obbediamo al suo consiglio e abbandoniamo Cristo: “Consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri… Il peccato infatti non dominerà su di voi” (Rm 6,11-14).
Matta el Meskin
tratto da Matta el Meskin, L’ascesi cristiana, San Macario Edizioni, Wadi al-Natrun 2017, pp. 83-84