Quelli che sono fatti degni di diventare figli di Dio (Gv 14,21) e di rinascere dall’alto, da Spirito santo (cf. Gv 3,3-5), e che portano in se stessi il Cristo che li illumina e dona loro riposo, sono guidati dallo Spirito in molteplici e diversi modi, e invisibilmente nel loro cuore, nel riposo dello Spirito, sono mossi dalla grazia. Presentiamo alcune immagini delle gioie visibili di questo mondo per mostrare, seppure parzialmente mediante degli esempi, in che modo la grazia agisce nell’anima di quanti sono diventati figli di Dio. Talvolta essi si allietano ed esultano di gioia indicibile come a un banchetto regale; in altri momenti sono come una sposa che riposa in compagnia dello sposo in un riposo divino; a volte divengono come angeli incorporei, tale è la leggerezza e la scioltezza del loro corpo. Altre volte sono come presi da ebbrezza, lieti e inebriati nello Spirito dalla divina ebbrezza dei misteri spirituali. Altre volte piangono e gemono sul genere umano e, mentre pregano per l’Adamo totale, infiammati d’ amore per gli uomini tutti, sono presi da afflizione e pianto. Altre volte, per azione dello Spirito, ardono di tale gioia e di tale amore che, se fosse possibile, prenderebbero ogni uomo nelle proprie viscere, senza distinguere tra il buono e il cattivo. Altre volte, nell’umiltà dello Spirito, si abbassano talmente al di sotto di ogni uomo da considerarsi ultimi di tutti e inferiori a tutti. Altre volte sono divorati da un’ indicibile gioia dello Spirito. Altre volte sono come un potente che, rivestito dell’armatura regale e partito in guerra contro i nemici, combatte valorosamente e li vince; ugualmente l’uomo spirituale prende le armi celesti dello Spirito (cf. Ef 6,11-12), avanza contro i nemici, li combatte e li sottomette ai suoi piedi.
Altre volte l’anima si riposa in una quiete profonda, nella calma e nella pace, immersa in un godimento soltanto spirituale, in uno stato di ineffabile riposo e di benessere. Altre volte è resa sapiente dalla grazia che le dona intelligenza, indicibile sapienza e conoscenza dell’insondabile Spirito, cose che lingua e bocca non possono esprimere. Altre volte diventa un uomo qualsiasi. Così la grazia agisce in essi in modi diversi e guida l’anima in molteplici maniere, concedendole riposo secondo la volontà di Dio, e la esercita in differenti modi per restituirla al Padre celeste perfetta, irreprensibile e pura.
Queste operazioni dello Spirito di cui si è parlato sono proprie dei gradi elevati, di quanti sono vicini alla perfezione. Le diverse forme di riposo, di cui si è detto sopra, ricevono nomi differenti ma vengono attuate in essi incessantemente, con un susseguirsi di operazioni. Quando l’anima è giunta alla perfezione spirituale, perfettamente purificata da tutte le passioni, unita e mescolata allo Spirito Paraclito in una comunione ineffabile, ed è stata giudicata degna di divenire spirito, congiunta allo Spirito, allora essa diviene tutta luce, tutta occhio, tutta spirito, tutta gioia, tutta riposo, tutta esultanza, tutta carità, tutta com-passione, tutta bontà e dolcezza. Come una pietra nel profondo del mare è circondata da ogni parte dall’acqua, così costoro mescolati in ogni modo allo Spirito santo, divengono simili al Cristo e possiedono salde in se stessi le virtù della potenza dello Spirito, interiormente ed esteriormente irreprensibili, immacolati e puri.
E poiché sono stati risanati dallo Spirito, come potrebbero produrre all’esterno frutti di male? Sempre e in tutti i modi rifulgono in essi i frutti dello Spirito (cf. Gal 5,22). Dunque supplichiamo Dio anche noi e crediamo in lui con grande amore e grande speranza perché ci accordi la grazia celeste, il dono dello Spirito, affinché lo Spirito stesso guidi e conduca pure noi al compimento dell’intera volontà di Dio e ci accordi il riposo nelle sue molteplici forme affinché, mediante tale guida, l’esercizio della carità e il progresso spirituale, siamo fatti degni di giungere alla perfezione della pienezza di Cristo, come dice l’Apostolo: affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Cristo (Ef 3,19), e ancora: finché giungiamo tutti allo stato di uomo perfetto, alla misura dell’età della piena maturità di Cristo (Ef 4,13). Il Signore ha promesso a tutti quelli che hanno fede in lui e lo supplicano in verità di donare loro i misteri dell’ineffabile comunione dello Spirito. E noi dunque doniamoci interamente al Signore, affrettiamoci a conseguire i beni di cui si è detto. Consacrati anima e corpo e inchiodati alla croce di Cristo, diventiamo degni del regno eterno, glorificando il Padre, il Figlio e lo Spirito santo nei secoli. Amen.
Macario il Grande
Omelia 15,7-11
tratto da: Spirito e fuoco (ed. Lisa Cremaschi), Qiqajon, 238-240