Giovedì 19 dicembre 2013 nella sala Duce del Palazzo ducale di Sassari è stata inaugurata la mostra “Eikona: immagini sacre nelle icone della cultura ortodossa” alla presenza dell’assessore alla cultura del comune di Sassari, Maria Dolores Lai, dei curatori Davide Tomassi, Grazia Deligios, Alessandro Ponzeletti e Mauro Fiori e di un pubblico di circa trenta visitatori.
Nel depliant di presentazione si legge che la parola “eikona”, di origine greca, significa “immagine”. Il termine “icona” (scritto “cona”) era conosciuto e usato anche in Sardegna, dal medioevo fino al XVI sec., per indicare “immagine”, “raffigurazione” sacra, riferito a quadri su tavola di soggetto religioso. A Sassari, in particolare, il termine, olte che presente in scritti quali ad esempio i resoconti delle visite pastorali dell’Arcivescovo Alepus, a metà del Cinquecento, è rimasto nella toponomastica urbana, con quel “Via La Cona” che sta per “Via dell’immagine sacra”, unico ricordo di una raffigurazione su qualche facciata della strada e scomparsa ormai da secoli.
A essere in mostra è la collezione privata, messa a disposizione per l’occasione da Eliseo e Iuri Tomassi. In essa spiccano una serie di icone dedicate alla Madre di Dio, a Cristo e ai Santi (San Giorgio, San Giovanni Battista, San Serafino di Sarov ed altri), e dei polittici da viaggio. Questi ultimi sono costituiti da tre o quattro parti – di solito su metallo smaltato, raffiguranti episodi dalle vite dei Santi o del Cristo – che possono, date le loro dimensioni molto ridotte, sovrapporsi l’una all’altra fino a costituire una sorta di “libretto” tascabile.
Una sezione della mostra è inoltre dedicata a San Nicola, patrono della città di Sassari, santo tra i più venerati sia in Europa che nell’Oriente cristiano. In Russia non esiste città che non abbia una chiesa a lui dedicata. Le icone a lui dedicate sono in vari materiali e prodotte in aree diverse dell’ortodossia. Le teche centrali ospitano invece una ricca selezione di croci e medaglie pettorali dal XII al XX secolo, tra le quali degli enkolpion, dal greco “ciò che è sul petto”, piccoli reliquari bivalvi, dove vengono conservati frammenti di reliquie. È presente anche un’icona neoclassica russa dedicata a Dio Padre piuttosto insolita, dal momento che quasi mai il Padre viene ritratto da solo.
La mostra, patrocinata dal Comune di Sassari, Fondazione Banco di Sardegna, Consolato di Grecia in Cagliari, Comitato Via Università e l’Associazione Tabula Rasa, sarà aperta al pubblico fino al 7 gennaio 2014.