Ci sono libri che svettano sia per le loro qualità oggettive sia per ciò che rappresentano. E’ il caso di La gioia della preghiera (Qiqajon), raccolta di testi inediti in italiano del monaco egiziano Matta el Meskin (1919-2006).
Si tratta di una concisa introduzione all’opera di una delle grandi personalità spirituali del XX secolo, ancora poco conosciuta in Italia per la nostra fatica a gettare lo sguardo al di là dell’orizzonte cattolico. Matta el Meskin, infatti, appartiene alla tradizione del cristianesimo copto, ed è stato uno dei protagonisti della rivitalizzazione del monachesimo del deserto, erede dell’antica esperienza spirituale dei padri. Con i suoi primi monaci, negli anni Sessanta, vissero per nove anni in grotte scavate da loro stessi, conducendo una vita di preghiera simile a quella dei primi anacoreti cristiani.
E’ soprendente come questa esperienza così radicale abbia saputto attrarre vocazioni monastiche e generare una comunità oggi consistente.
Al di là della persona di Matta el Meskin, però, il libro in questione è importante per il suo contenuto. Si tratta di una raccolta di di preghierie, omelie e scritti tratti da brevi opuscoli accomunati da un tema di fondo. Per usare il linguaggio cristiano, potremmo dire che è il cammino di trasformazione dall’uomo vecchio all’uomo nuovo.
Che cosa significa?
Uno dei limiti del cattolicesimo occidentale, così come si è configurato nella nostra epoca, è quello di aver messo l’accento prevalentemente sulla dottrina, sulla pratica religiosa e sull’etica. Detto altrimenti, è cristiano chi accetta un determinato “credo”, chi partecipa a certi riti religiosi (si pensi a tutte le statistiche sulla religiosità basate sulla frequenza alla Messa) e chi condivide certi orientamenti etici (p.es. in materia di famiglia fondata sul matrimonio).
Sono tutti aspetti importanti, ma che rischiano di far dimenticare quello più propriamente spirituale che viene declinato per lo più nella forma di pratiche e di devozioni (come la recita del rosario o i pellegrinaggi), cioè di comportamenti. Il punto debole di tutta questa impostazione, frutto di una storia, è l’attenzione molto minore per il vissuto interiore, che pure nel vangelo è prioritario.
E’ il cuore dell’uomo, l’interiotà come spazio di unificazione di tutta la nostra persona, a essere decisivo per Gesù (cfr. Mc 7,20-22). Infatti, per lui, il compimento della Legge non si riduce a un comportamento: non basta non uccidere, perché è altrettanto importante non coltivare pensieri ostili verso l’altro (cfr. Mt 6,21-22).
In questione è il cambiamento interiore che non è uno sforzo di volontà, ma la trasfigurazione operata dallo Spirito di Dio in noi. Un tema decisivo nelle lettere di Paolo. Qui sta la differenza tra una religione che è opera dell’uomo e una fede che è incontro con una persona. In che misura Dio si fa presente nella mia vita? Agisce in me? Come?
Gli scritti di Matta el Meskin sono appunto una descrizione della vicenda interiore che è rara nel nostro modo di accostarci all’esperienza cristiana e meriterebbe perciò di essere conosciuta. E’ molto importante la sua esortazione a superare il primato del nostro ego, perché è facile usare la fede come pretesto per affermare noi stessi e sentirci importanti davanti a Dio e agli altri (cfr. Lc 18,9-14).
L’ego è un guscio oscuro che ostacola lo spirito, il quale non riesce a compiere in modo puro le opere di Dio (pp. 24-25).
L’atteggiamento critico delle persone rispetto al nostro essere cristiani non riguarda Cristo ma l’assenza di Cristo nella nostra vita cristiana (p. 114).
Ciò che le persone detestano sono i nostri comportamenti, il nostro modo di agire e le false qualità che, in maniera menzognera e ipocrita, abbiamo forgiato in nome di cristo. Lo scarto che esiste tra l’essere cristani e Cristo è oggi più che mai eclatante diventando la fonte stessa delle critiche a noi rivolte (p. 115).
Si può essere cristiani senza Cristo: manifestare delle convinzioni e assumere dei comportamenti che sono una scelta del nostro ego, senza che ci sia una presenza di Cristo in noi. Ecco perché diventano decisive dimensioni come la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio; per fare spazio, attraverso una vera e propria lotta interiore, a questo rinnovamento interiore. E’ un terreno che potrebbe consentire un confronto con altre forme di spiritualità come quelle orientali, a cui molti nella propria ricerca si rivolgono trovandovi maggiore attenzione all’interiorità.
Christian Albini
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Vorrei poter acquistare dei testi del Padre El Meskin. Potreste indicarmi le modalità per l’acquisto , una libreria qui a Catania ovvero un sito web?? Ringrazio
Carissimo sig. Farruggio,
i libri di Matta El Meskin in traduzione italiana sono sei, tutti editi da Qiqajon:
1. Consigli per la preghiera, Qiqajon, 1988
2. L’esperienza di Dio nella preghiera, Qiqajon, 1999
3. Comunione nell’amore, Qiqajon, 1999
4. Il cristiano: nuova creatura, Qiqajon, 1999
5. Secondo il vangelo. Le venti Lettere di Antonio (a cura di Matta El Meskin), Qiqajon, 1999
6. La gioia della preghiera, Qiqajon, 2012
Per acquistarli può:
1. prenotarli presso la sua libreria di fiducia;
2. acquistarli sul sito di Qiqajon: http://www.monasterodibose.it/content/view/998/368/lang,it/
3. acquistarli su altri siti di librerie on-line.
Sperando di aver fatto cosa utile, nel ringraziarla per il suo messaggio, le inviamo un saluto fraterno nel Signore chiedendole preghiere e sperando che continuerà a seguirci.
Natidallospirito.com
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