Parlando dell’anima che vuole convertirsi, l’anziano [abba Giovanni Nano] disse ancora al fratello:
«Vi era in una città una bella meretrice, che aveva molti amanti. Un giorno si recò da lei un principe e le disse: – Promettimi che sarai casta, e io ti prenderò per moglie! Glielo promise, ed egli la prese e la condusse in casa sua. Ma i suoi amanti la cercarono e dissero: – Quel principe l’ha presa con sé: perciò, se andiamo alla porta di casa sua e se ne accorge, ci castiga. Ma se andiamo dietro a casa e fischiamo, lei riconoscerà il fischio, scenderà da noi, e non sarà scoperta la nostra colpa. Ma essa, al suono del fischio, si chiuse le orecchie, andò nella parte più interna delle sue stanze, e chiuse le porte».
Il padre Giovanni spiegò che la meretrice è l’anima, i suoi amanti sono le passioni e gli uomini; il principe è Cristo; i recessi della casa sono la dimora eterna; quelli che fischiano sono i demoni malvagi. Ma essa si rifugia sempre nel Signore.
Giovanni Nano (Colobos), detto 16
in Mortari (ed.), Vita e detti dei padri del deserto, Città Nuova, p. 235