Entrando [l’arcangelo Gabriele] da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te» (Lc 1,28)
L’angelo ha salutato maria rivolgendosi a lei in un modo insolito, che io non ho trovato in nessun altro luogo delle Scritture. Spiegherò brevemente questa espressione. L’angelo dice: Ti saluto, piena di grazia. Non ricordo di aver letto queste parole altrove nelle Scritture: un’espressione di questo tipo, ti saluto, piena di grazia, non è mai indirizzata ad un uomo, ma questo saluto è stato riservato per la sola Maria.
Origene
Omelie sul Vangelo di Luca 6,7
Il Signore è con te. Che significa: il Signore è con te? Che viene da te, non per visitarti, ma entra in te con una nuova, misteriosa nascita. Aggiunge opportunamente: Benedetta tu fra le donne. Perché ora Maria benedetta gode, è onorata, è contemplata per questi motivi per i quali Eva puniva le maledette sue viscere. Ed ora è divenuta veramente madre dei viventi secondo la grazia quella che prima era madre dei morenti secondo natura […] Subito sente che è stato accolto in lei il supremo giudice, mentre prima aveva visto e contemplato il celeste messaggero. Quantunque, infatti, Dio con dolce commozione e con devoto affetto trasformasse la vergine in sua madre, quantunque il Signore mutasse la serva in sua genitrice, tuttavia le viscere furono turbate, la mente rifuggì, la stessa sua condizione fu presa da tremito, quando Dio, che tutto il creato non contiene, si ricoverò e collocò tutto entro un petto umano.
Pietro Crisologo
Sermoni 140,3-5
Questo saluto, quanto è estraneo alla consuetudine degli uomini, tanto è adatto alla dignità della beata Maria, perché era veramente piena di grazia colei alla quale, prima fra le donne, fu concesso per dono divino di offrire a Dio il glorioso dono della verginità: perciò a buon diritto meritò di gioire alla vista e delle parole dell’angelo lei che aspirava a imitare la vita degli angeli. Era veramente piena di grazia lei, che ebbe il dono di generare Gesù Cristo, colui per mezzo del quale sono venute nel mondo verità e grazia (Cf. Gv 1,17). Perciò nuovamente il Signore era con lei quando prima col nuovo amore della castità la innalzò dalle cose terrene al desiderio dei beni celesti, e poi in virtù della sua natura umana la consacrò con ogni pienezza di divinità. Veramente benedetta fra le donne lei che, senza esempio nella condizione femminile, godette sia del decoro della verginità che dell’onore di essere madre, e come conveniva a una vergine madre generò il Figlio di Dio.
Beda
Omelie sul Vangelo 1,3
Certo è stato conveniente inizio della salvezza dell’uomo il fatto che un angelo sia stato mandato da Dio a una vergine per consacrarla con un parto divino, dato che la prima causa della rovina dell’uomo era stato l’invio del serpente da parte del diavolo, per ingannare la donna con spirito di superbia. Anzi, sotto forma di serpente venne proprio il diavolo per ingannare i progenitori e privare così il genere umano della gloria dell’immortalità. Poiché dunque la morte entrò per mezzo di una donna, è giusto che anche la vita ritorni per mezzo di una donna. Quella, ingannata dal diavolo per mezzo del serpente. Questa, edotta da Dio per mezzo dell’angelo, ha generato al mondo l’Autore della salvezza.
Beda
Omelie sul Vangelo 1,3
senza Cristo niente ha senso