Di seguito alcuni estratti da un discorso che Pyotr Mamonov, protagonista del film russo Ostrov (L’Isola), fece nel 2006 a Sotsi, sul Mar Nero. Da queste poche frasi si evince chiaramente quanto Mamonov, fine attore e musicista, conosca la vita spirituale e quanto il suo ruolo nel film di Lounguine non fosse affatto casuale.
+ Che tempo perverso è il nostro! I critici hanno recentemente discusso il film di Pavel Lounguine Ostrov e hanno parlato della Chiesa come qualcosa di mitico, come se si trattasse di Ilya Muromets [eroe mitico russo].
+ Come vivrai se non credi a qualcosa? Sono circondato da tutte le parti da gente disorientata.
+ Quando hai fede, malgrado tu possa essere spossato, darai il tuo posto a un’anziana signora su un autobus. Anche questo è cristianesimo. Vai a lavare i piatti senza che nessuno te lo chieda. Questa è un’azione cristiana? Lo è.
+ Non insistere continuamente che hai ragione. Non urlare “la cena è fredda”. Sii paziente due minuti e ti verrà riscaldata. La tua povera moglie può farlo velocemente per te. Anche lei è stanca. Ognuno ha i propri tempi e le proprie preoccupazioni. Perché insistere sul fatto che “la moglie è obbligata a fare questo…” o “il marito merita questo…” ecc.?
+ Amare è camminare con qualcuno per sostenerlo. Se vediamo qualcuno con la faccia a terra, pensiamo subito che sia ubriaco. E se avesse subito un infarto? Foss’anche ubriaco, aiutalo ad alzarsi e dagli protezione perché non si congeli. Ma no, noi continuiamo per la nostra via. Scappiamo persino da noi stessi.
+ Dovremmo vivere non dicendo “dammi” ma “prendi”. Molti non capiscono cosa significa dare la camicia che stanno indossando. Ci siamo abituati a vivere nel passato.
+ Qualunque cosa è gradita a Dio, noi la rifiutiamo.
+ Non esitare ad aiutare i deboli. Per noi, il contrario è vero – noi ce li “inghiottiamo”. I ricchi prendono dai poveri anche quel poco che hanno. Essi rubano più possibile e si nascondono dietro altre staccionate, di modo che gli altri non si prendano le sue cose.
+ Abbiamo una percezione distorta del cristianesimo. Le cose sono semplici. Quanto sangue sei disposto a dare per una persona? E’ scritto: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
+ Sedersi il più tempo possibile al capezzale della propria madre sofferente per l’età e la malattia: questo è il luogo e la maniera di morire quotidianamente!
+ Proprio come i ragazzi inviati in Cecenia. Un cretino gettò una granada e un colonnello ci cadde sopra. Non aveva esitato e fu ammazzato. Era comunista, non battezzato. Ma pensava come un cristiano.
+ A cosa serve andare in chiesa se il tuo cuore è ancora vuoto? Vuoto di azioni cristiane? Visiti tutte le Sacre Montagne e veneri tutte le reliquie e poi quando vedi un povero derelitto pensi “deve essere uno di quegli imbroglioni mostrati in televisione”. Dagli 50 kopeck [1/100 di un rublo]. Non diventerai povero. La vera mafia sono quei cinque o sei che manipolano le masse con la televisione.
+ Non dovremmo interrompere gli altri mentre parlano. I Santi Padri ci insegnano a stare di fronte agli altri come se stessimo davanti a un’antica icona.
+ Cosa significa non giudicare? Non condannare. Siamo obbligati ad avere opinioni. Cristo tentò di chiarire certe idee ai Farisei e la sua rabbia era giusta. Fai bene ad arrabbiarti con te stesso perché – per esempio – l’altra notte ti sei ubriacato. Odia il tuo peccato, le tue passioni, e ciò che ti tortura e troverai un rimedio. Soltanto se odi profondamente il peccato puoi provare il gusto della vittoria.
+ Anche se sono adulto, ogni giorno cerco di imparare.
+ Ogni giorno, vado in autobus a Mosca. Due ore di fila. Di fronte a me, una volta, erano seduti due ragazzi, ubriachi. Stavano spergiurando e parlando molto malamente. Stavo rabbrividendo all’idea di dover sopportare questa scena per due ore. Poi ho pensato “Vediamo un po’, chi sono questi giovani? Sono cresciuti in un villaggio? Cosa hanno visto laggiù? Il padre forse era alcolizzato, la madre li picchiava e spergiurava. La televisione era sempre accesa. Questa è la nuova generazione. Cosa gli si può chiedere? Ho forse insegnato loro qualcosa? Ho forse varcato la soglia di casa loro? Ho letto loro un libro?”. Mentre uscivo dal labirinto di questi miei pensieri, ero arrivato a destinazione…
+ Tutto dipende da noi: da come sentiamo, se i nostri occhi sono puri, se le nostre orecchie sono chiuse, se la nostra anima è aperta, se la nostra coscienza è pulita. Abbiamo bisogno di pensare a queste cose.
+ I santi ci insegnano a realizzare la nostra propria salvezza, e questo basta per una vita intera.
+ Qual è il tuo piano d’azione? Avanza, anche solo di un millimetro. Quel millimetro ti porterà maggior luce. Se rimaniamo con solo ciò che troviamo, nulla cambierà. […]
+ Quando dimentichiamo che il peccato è assenza di luce, gli diamo forma e lo rendiamo tangibile – con le nostre irritazioni, la nostra mancanza di rispetto per gli altri ecc.
+ Cos’è il paradiso e cos’è l’inferno? I nostri Padri ci insegnano che ovunque c’è un oceano di amore divino. Chiunque compia il male è punito dalla sferza dell’amore. Pensaci: un oceano di amore divino in cui il mondo intero è amato. Questo è quello che ci manca nella vita: l’amore. Questo è quindi l’inferno: l’assenza di amore. E se l’oscurità è assenza di luce, l’anima oscura, quando è esposta alla luce, si scioglie.
+ L’unica cosa che voglio offrire è qualcosa che sia tratto dalla mia esperienza personale. Io sono come tutti: debole. Ma sento una certa esigenza. Sento la Verità come qualcosa di urgente, come un nodo in gola. Uno dei nomi di Cristo è “Sole di Verità”. Dobbiamo avvicinarsi a questo sole.
+ Ho letto da qualche parte: “Non viviamo mai il momento. Anche quando ci sediamo a tavola, i pensieri prendono il volo, verso i cetrioli, verso il kvas, verso la zuppa. Prova, almeno per un minuto al giorno, quando non hai null’altro da fare, a raccoglierti in te stesso e ‘vivi il momento’ in quel preciso minuto. E’ difficilissimo. Ma con quello sforzo potrai sentire la presenza di Dio”.
+ Mi sento un attore? Sono Pyotr Nikolaevich Mamonov. Cerco di fare il mio lavoro al meglio. In ogni momento do tutto ciò che posso. Tra cinque anni quando mi guarderò indietro dirò: “Come facevi a recitare così male?”. Ma avrò la coscienza a posto, perché in quello momento ho fatto ciò che potevo. Questo è quello che è capitato con Ostrov. Ha fatto successo. Ho cercato di aiutare me stesso e quelli che mi erano intorno. Quando Cristo entrò a Gerusalemme su un asino, lo ricevettero con i fiori e lo salutarono con acclamazioni. L’animale credette che i fiori e le acclamazioni fossero indirizzate a lui. Anche noi spesso ci comportiamo come quell’asino che portò Cristo. Ho molti talenti ma li ho forse per i miei meriti? Una mano generosa li ha piantati… e io vivo con essi. Cerco di non dimenticarmelo e di non tradire questo. Non ho orgasmi con il mio “ego”. Capisco che io, Pyotr Mamonov, non ho fatto niente per mio merito. Di cosa dovrei vantarmi? Dio richiede tutto ciò che dà.
+ Dobbiamo vivere tutti nel modo più puro possibile.
Il personaggio interpretato da Pyotr Mamonov, padre Anatoli, è basato sulla vita di un santo, un “pazzo per Cristo”, il beato Feofil del monastero delle grotte di Kiev. Una breve biografia del santo a questo link (in inglese): http://www.roca.org/OA/53-54/53e.htm
tradotto da johnsanidopoulos.com
Quanta fede e quanta saggezza nelle parole di questo attore. Grazie per avere pubblicato questa intervista. Dio ti benedica
patrizia
Analisi introspettiva di grande spessore…..un bel decalogo per ogni uno di noi…
Bellissima analisi introspettiva..un bel decalogo per tutti noi…