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Grande è il dono che è messo davanti ai nostri occhi ciechi:
perché anche se tutti noi abbiamo ciascuno un paio di occhi,
sono pochi coloro che hanno notato questo dono,
che sanno che cosa è e da dove viene.
Abbi pietà, Signore, dei ciechi che vedono soltanto l’oro.
O Gesù, che hai aperto gli occhi di Bartimeo [Mc 10:46],
tu hai aperto i suoi occhi divenuti ciechi contro il suo volere,
apri, Signore, gli occhi che di nostra volontà
noi abbiamo reso ciechi; così abbondi la tua grazia.
Il fango che tu hai fatto allora [Gv 9:6], Signore, ci dice che sei il Figlio
del nostro Vasaio.
Chi è dunque come te, che ha dato tanto onore ai nostri volti?
Perché era a terra che hai sputato, e non sulla faccia,
onorando così la nostra immagine.
Ma con noi, ti prego, Signore, sputa sulla nostra faccia
e apri gli occhi che il nostro proprio volere ha chiuso.
Benedetto Colui che ci ha dato l’occhio interiore che avevamo accecato.
Chi non si meraviglierà di Adamo e di come i suoi occhi furono aperti: [Gen 3:7]
nel caso di Adamo la loro apertura si dimostrò dannosa,
ma a noi, Signore, l’apertura degli occhi è benefica,
vedendo che era stato il Maligno a chiuderli.
Benedetto Colui che ha chiuso e aperto gli occhi per poterci sanare.
Chi non maledirà quel Nemico che ci tradì,
che con l’astuzia aprì gli occhi di Adamo così che egli vide la sua vergogna;
essa ci ha anche ingannato e sporcato gli occhi
così che non potessimo vedere l’enormità della nostra nudità.
Maledicila, Signore, davanti a tutti, così che Tu possa essere
benedetto da tutti.
Efrem il Siro
(tratto da Efrem il Siro, L’arpa dello Spirito, Lipa, 1999, pp. 95-96)