Dio è buono, libero da passioni, immutabile.
Ora, qualcuno che crede ragionevole e vero affermare che Dio non muta, potrebbe domandare come, in quel caso, sia possibile dire che Dio gioisca per coloro che sono buoni e mostri misericordia per coloro che Lo onorano, respingendo, invece, i cattivi e adirandosi con i peccatori.
A costui va risposto che Dio non gioisce né si adira ché gioire e adirarsi sono passioni; né Egli è conquistato dai doni di coloro che Lo onorano ché ciò significherebbe che Egli è governato dal piacere. Non è corretto immaginare che Dio provi piacere o dispiacere in modo umano. Egli è buono, non concede altro che benedizioni e non causa mai del male, rimanendo sempre lo stesso.
Noi uomini, invece, se rimaniamo buoni rassomigliando a Dio, siamo uniti a Lui; ma se diventiamo cattivi, non rassomigliando a Dio, siamo separati da Lui. Vivendo nella santità, rimaniamo fedeli a Dio; divenendo cattivi ce Lo inimichiamo. Non nel senso che Egli si adiri verso di noi in modo arbitrario, ma sono i nostri peccati a impedire a Dio di brillare in noi e ci espongono ai demoni che ci puniscono. Se attraverso le preghiere e gli atti di compassione otteniamo la liberazione dai nostri peccati, non significa che abbiamo conquistato Dio e Lo abbiamo cambiato ma che attraverso le nostre azioni e il nostro tornare a Dio, abbiamo curato la nostra cattiveria tornando a godere nuovamente della bontà di Dio. Quindi dire che Dio allontana da sé il cattivo è come dire che il sole si nasconde agli occhi del cieco.
Sant’Antonio il Grande
(Sul carattere degli uomini)