La preghiera, in quanto conversazione con Dio, è di per sé la più grande delle grazie, mentre ciò che l’uomo domanda è secondario e cambia da un giorno all’altro. Così, il Signore misericordioso non esaudisce rapidamente le nostre domande per timore che abbandoniamo la preghiera soddisfatti d’aver ricevuto quelle cose secondarie e che perdiamo così l’immensa benedizione di stare davanti a lui e di parlargli.
Ignatij Brjančaninov
monaco e vescovo russo del XIX sec.
La preghiera è colloquio confidenziale con Dio Padre, a Lui la lode la gloria, la nostra contemplazione, entrare in confidenza filiale con Dio Padre, chiedere da figli è leggittimo,
Lui solo sa ciò che è buono per noi, rimettersi alla sua volontà
è concludere la nostra preghiera come Gesù ci ha insegnato:
” non la mia ma tua volontà”. Durante la giornata eleviamo la mente e il cuore a Lui.
Volere è potere. Ma obbedire è volere. Fare la volontà di Dio non è contro la volontà propria, ma fondamento senza il quale il costruttore invano fatica a costruire la casa.